Autore:DE CORSI NICOLAS
N. - M. :Odessa, 1882 - Torre del Greco, 1955
Tecnica:Olio su tela
Misure:75 x 120 cm
Anno:VENDUTO
Classificazione:
Di padre italiano e madre russa, Nicolas De Corsi approdò e decise di stabilirsi a Napoli dopo vari vagabondaggi. Qui cominciò a dipingere in intensità di emozioni e di sogni. Egli seguiva la propria inclinazione verso le forme più immediate della verità che lo seduceva, rivelando un talento pittorico che poteva essere solo paragonabile a Giacinto Gigante ed Edoardo Dalbono. Divenne particolarmente esperto nel paesaggio preferendo dipingere ad acquerello, una tecnica che rivela appieno quali fossero le possibilità e le risorse della sua arte per larghezza, immediatezza e freschezza dei toni trasparenti. Nessun altro pittore italiano dell’epoca sapeva rendere la suggestiva luce degli effetti notturni. E fu proprio dopo il successo ottenuto all’Esposizione Internazionale di Roma del 1905 con “Effetto di sera” che si trovò ben presto sul piano delle competizioni artistiche mondiali.
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Figlio del console italiano ad Odessa ebbe un’infanzia alquanto avventurosa. Rimasto orfano di padre ad appena un anno, la madre si risposò e seguì il secondo marito in Spagna, morto anche quest’ultimo, dopo qualche anno fu costretta a trasferirsi da un suo parente che era il direttore del carcere madrileno. Le sue prime frequentazioni furono quelle che potevano ipotizzarsi in un ambiente carcerario. Il giovane Nicola, amante della libertà e stanco della educazione restrittiva cui era sottoposto, fuggì e si aggregò ad una carovana di zingari girovaghi procacciandosi da vivere schizzando ritratti a gente di passaggio. Ricongiuntosi alla madre in Italia, a Roma conobbe Carlo Siviero che intuito il suo talento lo fece ammettere alla scuola di nudo dell’Accademia di San Luca, che frequentò per un breve periodo. Il giovane artista da Roma venne a Napoli ove conobbe Eduardo Dalbono che lo prese in simpatia e lo indirizzò verso la pittura di paesaggio che gli era più congeniale. Artista essenzialmente autodidatta, dipingeva di “getto”, avendo un talento innato e naturale, Gemito osservando una sua opera disse: “è un giovane la cui abilità dipende dall’intuizione pittorica e dal fatto che ogni buon lavoro nasce senza sforzo, da un’intima e involontaria capacità tecnica”. La produzione di Nicolas De Corsi fu vastissima e di facile collocazione, attratto dalle atmosfere del golfo partenopeo si stabilì definitivamente a Napoli dipingendo innumerevoli paesaggi nei modi della tradizione posillipista ma risentendo della influenza della tavolozza dalboniana, sino a raggiungere una propria fisionomia pittorica, pennellate larghe e pastose, dai colori vivi e felicemente armonizzati il tutto inserito in una sicura solidità di impostazione. Nel 1913, di ritorno da una esposizione tenutasi a San Paulo in Brasile, conobbe il collezionista e mecenate conte Matarazzo di Licosa, fu da lui preso in simpatia fra di loro nacque un sodalizio d’intendimenti. L’artista fu ospitato a Torre del Greco dal conte Matarazzo per quasi tutta la vita e ritrovò, presso questa famiglia, affetti e serenità. L’incanto del paesaggio di Torre del Greco, la festosa allegria degli scugnizzi, la serenità di una cittadina che viveva di corallo e mare, furono gli ingredienti che fecero innamorare Nicolas De Corsi. In particolare, la simbiosi Torre del Greco – mare, cosi naturale, fu per il pittore di marine, un connubio magico, un piccolo paradiso. Nicolas De Corsi prese parte a parecchie esposizioni in Italia ed all’estero ed inoltre espose assiduamente alla Promotrice napoletana dal 1904 al 1911. Fra le sue opere possiamo ricordare: Impressioni di luna nel porto di Napoli, che esposto alla Mostra Nazionale di Milano fu acquistato dal re Vittorio Emanuele III; La vela, che fu acquistato per la Galleria di Arte Moderna di Bucarest; Autunno, che presentato alla Promotrice di Napoli nel 1911 gli valse la medaglia d’argento e fu acquistato dalla Casa Reale, nello stesso anno, a Barcellona un suo dipinto intitolato Effetto di luna, fu premiato con menzione onorevole.