Autore:DE GREGORIO FRANCESCO
N. - M. :Resina, 1862 - Napoli, 1939
Tecnica:Olio su tela
Misure:69 x 52 cm
Classificazione: Figure, Oli, Figurativi, Antichi, Classici
Francesco De Gregorio (1862–1939), figlio d’arte, studiò con Stanislao Lista (1824-1908). Dal 1874 al 1921 partecipò alla Promotrice di belle arti napoletana; nel 1877 alla Mostra nazionale di belle arti tenuta a Napoli dove fu notato da Francesco Netti (1832-1894) che lo definì “scuro, ma coscienzioso”. Nel 1883 espose anche a Roma, alla Esposizione di belle arti e nel 1890 alla grande Mostra del lavoro tenuta a Napoli nella galleria Umberto I. Nel 1906 fece parte del giurì di accettazione delle opere per la Promotrice Salvator Rosa di quell’anno. Fu presente alla VI Esposizione internazionale di Barcellona del 1911. Nel 1915 Francesco De Gregorio fece parte del comitato “Rinascimento artistico meridionale” che promosse l’Esposizione nazionale tenuta a Napoli presso l’istituto di belle arti. Subito dopo la guerra, tra il 1918 e il 1920 aprì una bottega di antiquariato e restauro in via Costantinopoli, diventando ben presto famoso restauratore di quadri. Nel 1921 fu presente sia alla Biennale romana, sia alla Biennale napoletana; nel 1922 alla esposizione Fiorentina primaverile. A partire dal 1929 Francesco De Gregorio fu presente a quasi tutte le esposizioni organizzate dal Sindacato fascista artisti della Campania. La sua maniera giovanile era improntata ad uno stile accademico piuttosto asciutto ma corretto. Fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del nuovo secolo il suo stile subì una svolta sia per l’approfondimento degli impasti barocchi, sia per la conoscenza di Antonio Mancini (1852-1930). La compattezza della forma accademica si sfalda e le pennellate assumono un andamento più libero e latamente impressionistico. La sua produzione, caratterizzata soprattutto da ritratti femminili, si orientò anche verso soggetti di genere, in cui più accentuatamente egli manifestò i suoi legami con Mancini e il suo distacco dalle formule leziose di Vincenzo Caprile (1856-1936) o di Vincenzo Volpe (1855-1929). Attualmente suoi dipinti si trovano, oltre che in importanti collezioni private, presso il Museo di Capodimonte e nella collezione del Comune di Napoli.