Autore:BONATTI Gaetano
Disegnatore:Gaetano BONATTI (1802 - 1865)
Incisione:Luigi RADOS (1773 - 1844)
Editore:
Tecnica:Acquaforte colorata d'epoca
Periodo:Sec. XIX
Misure:31 x 38 cm
Soggetto:Caccia
Scena raffigurante “La partenza per la caccia” con cavallo e cavaliere in primo piano. Sullo sfondo un paesaggio di campagna.
Rara in quanto autori e soggetto sono italiani e non inglesi. Acquaforte colorata d’epoca.
Gaetano Bonatti è stato incisore calcografo del secolo XIX nato a Bassano del Grappa nel 1802. Ha lavorato a Milano insieme al fratello Domenico, suo collaboratore. Ha illustrato, tra le altre opere “Vita guerriera, politica e privata di Napoleone”di Giacomo Lombroso. Milano, 1852-1854. Muore a Milano intorno al 1865.
Luigi Rados, pittore e incisore, nato a Parma nel 1773, si formò all’Accademia di belle arti di Brera, specializzandosi nell’incisione. Nei primi anni di attività fu incisore, disegnatore, pittore e calligrafo. Due suoi figli si sono distinti nell’arte: Giovanni Rados è stato incisore ed Eugenio Rados diventò uno scultore.
Ha inciso un gran numero di ritratti di contemporanei – in gran parte realizzati a mezzo busto e di tre quarti ed editi a Milano, da Giovanni Ricordi – in particolare quelli di artisti di teatro, i due rittatti di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, duchessa di Parma (nel 1812 e nel 1818), tratti da disegni del pittore francese Jean François Bosio (1764-1827) e un ritratto di Napoléon le Grand, sempre da un disegno di Bosio, 1812. Ideò testatine, fregi e vignette, per gli atti ufficiali della Repubblica Cisalpina.
Dalla Raccolta di scene teatrali eseguite e disegnate dai più celebri pittori scenici in Milano dell’incisore milanese Stanislao Stucchi, Luigi Rados ha inciso vari bozzetti di scene, tra cui Carcere, per l’opera “I due Valdomiri”, musicata da Peter von Winter su libretto di Felice Romani e il bozzetto di scena Interno di piramide, per il ballo “Psammi re d’Egitto” composto dal coreografo e danzatore Salvatore Viganò.
Sue incisioni si conservano alla New York Public Library, alla Wellcome Collection al Wellcome Trust (Londra) e alla Biblioteca nazionale di Francia. Morì a Milano nel 1840.