Autore:LARICCHIA VINCENZO
N. - M. :Napoli, 1940 - 2017
Tecnica:Olio su tela
Misure:67 x 87 cm
Anno:2009
Classificazione: Nature morte, Figurativi, Oli, Classici
Laricchia Vincenzo appartiene alla grande scuola della pittura Napoletana, quella che a partire dal ‘700 ha diffuso in tutto il mondo il paesaggio di Napoli, con il golfo, il Vesuvio e il profilo di Capri.
Nato a Napoli, l’artista è vissuto a Sorrento, in quell’angolo di costiera che è tra le più belle al mondo.
I suoi quadri, più che essere la rappresentazione fedele di questi paesaggi, sono la loro poetica interpretazione. La forma di una roccia, l’immagine di una casa o il vero colore dell’acqua di mare diventano nella pittura di Laricchia Vincenzo motivi di grande suggestione.
Due sono le caratteristiche di questa pittura: la capacità di cogliere l’inquadratura di maggiore bellezza del paesaggio e l’uso di una tavolozza dove il colore è protagonista assoluto.
Laricchia Vincenzo dipingeva senza servirsi di alcuna impronta disegnativi. La luce è l’elemento essenziale dei suoi paesaggi. Laricchia è stato forse l’ultimo maestro di quella grande tradizione dei pittori vedutisti.
Le opere di Laricchia Vincenzo sono senz’altro un successo della pittura italiana, nel colore, nella luce e nel suo trattato. Genio d’artista da annoverare fra i maggiori esponenti di quella pittura che è vanto ed onore di tutti gli italiani……
Una pittura che è espressione dell’anima. Un’arte attuale pur nella classicità del mezzo espressivo. Un impegno con se stesso e con il mondo a vedere nelle cose il segreto della vita…
Laricchia Vincenzo, l’ultimo Laricchia intendo, va giorno per giorno rivelando, attraverso acquisite tonalità pittoriche, sagace conseguimento di ombre e di luci, una ben più che notevole personalità….
Il naturalismo, l’espressività di situazioni intime che si trasfondono in paesaggi apparentemente statici ed idillici; ecco quanto più mi ha colpito nell’arte del pittore. Laricchia Vincenzo, a mio avviso, conduce un discorso pittorico di rara efficacia perché a una profonda genuinità accomuna una veramente pregevole padronanza della materia e della tecnica cromatica.
Laricchia Vincenzo è nato nella pittura: ha già sulle spalle lustri di attività creativa, durante i quali ha avuto modo di distinguersi nelle varie competizioni nazionali per certa sua prepotente istintività per certo suo temperamento focoso e sensuale, per certo suo “phatos” drammatico d’intesa emotiva, che non potevano sfuggire né alla critica, né agli amatori d’arte che lo seguono da anni con vivo interesse, individuando in lui un artista di antica razza squisitamente napoletano. Del suo amore per i maestri dell’Ottocento napoletano, per gli Impressionisti, testimoniano tutte le sue opere. Egli è un impressionista impetuoso. Pur operando nell’ambito della tradizione napoletana, riesce ad esprimersi con un linguaggio concitato e drammatico, ove sono avvertibili gli echi della pittura europea, di quella pittura che ebbe i massimi rappresentanti nei maestri dell’Impressionismo. Nei paesaggi il suo impeto raggiunge limiti estremi e dà conto di una emotività trepidante: campagne, marine, vie e piazze sono rese con pennellate larghe, che riassumono forme e volumi, nella goduta elaborazione della materia: spesso sono masse corali come poteva vederle Giuseppe Casciaro con accentuazioni chiaro-scurali degne della grande tradizione pittorica napoletana.
Laricchia Vincenzo nasce a Napoli nel 1940. Dall’età di 15 anni, visitando Gallerie e Musei, iniziò a capire la grandiosità di quelle opere dipinte su tele dai maestri dell’epoca acquisendo giorno dopo giorno quello che volevano esprimere al mondo intero nella sola lingua o dialettica conosciuta: la pittura, forse la più primitiva fonte di espressione umana. Laricchia Vincenzo emerge così come impressionista pieno di impeto che riesce a trasmettere attraverso un linguaggio tutto suo quella pittura napoletana che ebbe come suoi massimi ispiratori Giacinto Gigante, Vincenzo Migliaro, Vincenzo Irolli, Attilio Pratella e Giuseppe Casciaro. Pittore autodidatta, se si volesse cercare una scuola, un’accademia che abbia dato inizio alla sua carriera artistica sarebbe come fare un salto nell’impossibile. E’ figlio di se stesso, di quelle emozioni che sa esprimere attraverso il cromatismo, di quella grande madre che è l’arte.
Dopo aver visionato l’ultima produzione artistica di Vincenzo Laricchia non poteva non nascere una collaborazione tra Laricchia e Marciano Arte galleria, tale è stato l’effetto positivo che ha prodotto in noi.
L’esperienza e la maturità artistica raggiunta, fanno del pittore napoletano uno dei più raffinati paesaggisti degli ultimi anni. Una vita dedicata alla pittura e alla continua ricerca l’hanno portato ad una qualità tale da essere ambito da tanti galleristi e collezionisti.
La sua è una pura passione anzi una necessità, quasi un bisogno primario quale mangiare, dormire… in ciò si evidenzia l’artista, e tale è Vincenzo Laricchia pittore e collezionista. Immancabilmente lo troviamo nel suo studio a dipingere. Non conosce orari, domeniche o festività: la pittura è la sua vita.
Entrando nello studio si nota una tela accennata sul cavalletto, i tubetti di colore e i pennelli, poi la pulizia e l’ordine, fatto inconsueto per uno studio d’artista! Alle pareti i suoi quadri insieme a quelli dei suoi massimi ispiratori: Migliaro, Casciaro, Irolli, Petruolo, Panza, Bresciani, White e tanti altri. Tutti artisti che come lui hanno basato la propria fama sui colori. Tra le caratteristiche della pittura di Vincenzo Laricchia infatti vi è l’uso di una tavolozza dove il colore è protagonista assoluto per quantità e qualità, e la capacità di cogliere sempre l’inquadratura di maggiore bellezza del paesaggio.
Nessuno come lui riesce a portare sulla tela le mille sfumature e i mille riflessi dell’acqua che quasi vivono di una luce propria: il modo in cui sa raccontarci la trasparenza del mare limpido, o la luce del sole che filtra attraverso la cresta di un’onda, ci spingono a definire Laricchia come il “pittore del mare”.