Autore:DESIATO GIUSEPPE
N. - M. :Napoli, 1935
Tecnica:Tecnica mista su carta
Misure:25 x 19 cm
Anno:VENDUTO
Classificazione:
Giuseppe Desiato frequenta l’Istituto d’Arte di Napoli, dedicandosi al disegno. Nelle prime esperienze degli anni ’50, l’artista raggiunge un singolare compromesso tra pittura e scultura attraverso l’uso di materiali eterogenei, come la carta con la quale plasma figuri umane dipinte con colori primari (le “Carte stracce”). Nell’opera Contact del 1960 cominciano a tracciarsi alcuni dei temi e degli elementi che accompagneranno il lavoro successivo, come la figura femminile indagata sotto molteplici aspetti; tali elementi che rimandano al rito danno vita a riflessioni sulla condizione umana. In questo periodo è docente presso l’Istituto d’Arte dell’Aquila, dove realizza i “Monumenti Inutili” nei quali assembla gli oggetti più disparati avvolgendoli nel cellophane, di struggendoli poi, per dimostrare la vacuità degli stessi. Nel 1963 si trasferisce a Sorrento, continuando il discorso sui materiali poveri e incarta non più solo oggetti ma anche persone, donne e bambini. Nell’opera Monumento del 1965 Giuseppe Desiato inscena il teatro dell’effimero, un incosciente e surreale inno alla vita che ha come protagonisti i bambini della strada; con ironia concepisce l’evento artistico come un fluire ininterrotto di situazioni desunte dalla cultura popolare, performance dissacranti in cui riti e superstizioni si mescolano alla vita reale. Le fotografie e i video diventano l’unica testimonianza differita di ciò che è accaduto. Gli esordi in campo espositivo risalgono al 1965, anno in cui partecipa ad una serie di mostre organizzate a Basilea, Monaco e Berna e a Mantova nel 1966 con il gruppo “Linea Sud”. Dagli anni ’70 Giuseppe Desiato collabora con i maggiori artisti dell’Azionismo Viennese come Hermann Nitsch e Otto Muehl. Tra le performance di maggiore rilievo va annoverata quella di Basilea, dove coinvolge l’artista del gruppo Fluxus, Charlotte Moormann. Partecipa all’Arte Fiera di Bologna del 1976. La sua prima personale si tiene a Trieste nel 1978 presso la cappella Underground. Due anni dopo è al 12° Annual Avantgarde Festival di New York. Nel 2008, in occasione della Biennale Internazionale d’Arte Manifesta 7, gli viene dedicata a una grande retrospettiva.