Autore:MARQUEZ ALFONSO
N. - M. :Ercolano, 1927 - Portici, 1997
Tecnica:Olio su tela
Misure:100 x 120 cm
Classificazione: Figure, Figurativi, Oli, Moderni
Pittore di forte creatività e aperto alle istanze innovative dell’arte, ha operato per cinquanta anni, da protagonista, nel vivo dibattito estetico al quale ha partecipato giovanissimo ispirandosi alle avanguardie e da quelle poi, attraverso l’esperienza didattica e le scelte di alte tematiche è venuto maturando un immaginario di alta maturazione poetica in cui umanità, storia e pietas respirano a dimensione universo. Maestoso e spettacolare è il dipinto della parrocchia “Dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria” di Portici, su una gigantesca tela a forma di nuvola: dal titolo “L’opera dei Santi, la storia del Vulcano”; opera che ha richiesto oltre cinque anni di lavoro.
Alfonso Marquez nasce ad Ercolano nel 1927. Allievo di Casciaro e di Viti all’Istituto d’arte. Pittore di forte creatività e aperto alle istanze innovative dell’arte ha operato per oltre quarant’anni, da protagonista, nel vivo del dibattito estetico al quale partecipò giovanissimo, ispirandosi alle avanguardie e da quelle poi, attraverso l’esperienza didattica e le scelte di alte tematiche venne maturando un immaginario di alta maturazione poetica in cui umanità, storia e pietas respirano a dimensione universo E’ morto a Portici nel 1997.
1959 Ercolano; 1971 Napoli; 1972 Udine; 1973 Pomigliano d’Arco. Nel 2007, a dieci anni dalla scomparsa di Alfonso Marquez, si è tenuta una importante mostra antologica nella prestigiosa Villa Campolieto di Ercolano.
1952-53 Ercolano; 1954 Roma, Ercolano, Torre del Greco; 1958 Salerno; 1962 Mostra della Tavoletta, Portici; 1963 Mostra di Gruppo, Portici, Ercolano; 1963 Ass. Art. “Van-vitelli”, Vomero; 1964 Ippocampo d’oro, T. Annunziata; Premio O.M.A.I. Napoli; Mostra di gruppo Eremo al Vesuvio; La “Saletta” Napoli; Palazzo Centori Vercelli; Grafica Bellavista, Portici; 1965 Mostra Arte Sacra Torre del Greco; la Rassegna “Avanti” Barra; Eremo Arte; Mostra di Gruppo Scafati; Premio Ravello; III premio Ippocampo d’oro Torre Annunziata; Premio Nazionale Caserta; 1966 I Mostra Europa Londra; Mostra d’Arte Sacra Assisi; Mostra di Gruppo “Carolina” Portici; Mostra Omaggio dell’arte Italiana al dolore innocente Milano; Premio L. Crisconio, S. Giorgio a Cremano; Rassegna due Positano; Rassegna Sindacale Salerno; Proposta ’66 Napoli; Disegni d’oggi Torre del Greco; 1967 II Rassegna disegno d’oggi Torre del Greco; Incontri culturali Napoli; Rassegna uno “Carolina” Portici; I Rassegna intersindacale Napoli; Mostra di Gruppo “66” Roma; Arte Grafica Napoli d’oggi, San Giorgio Napoli; Colpo di luna Ischia; Mostra mercato Napoli; Nuova presenza del Sud Roma; 1968 SIR Ceranica; 1969 SIR Ceramica; Esperienze fotografiche di Gruppo (Gruppo 2A/70) in collaborazione con il Centro Teatro Dialogo; 1971 Collettiva Sangineto (CS); Galleria Mattera Ischia; Marienfeldhouse, Lucca; Zingonhouse, Bologna; Incontro di gruppo, Rimini; I Rassegna grafica, Brescia; 1972 Incontri artisti d’oggi, Pomigliano; 1973 Dimensioni della grafica contemporanea, Pomigliano.
Alfieri, Barbato, Barbieri, Buonajuto, Caso, Castellano, Colasanto, Cordua, De Gaetano, De Simone, De Vito, Di Bartolomeo, Fiorentino, Gabriele, Girace, Ignorato, Maiella, Massimo, Menichini, Perrone, Ruju, Puglisi, Schettini.
Interprete di miti vesuviani, di Tradizioni e Classicità, di memorie archeologiche e dell’eruzione del 79 d.C. di quella immane tragedia che nelle suggestioni della pittura si prospetta come epopea dell’immaginario, palpitante di valori umani e riflessioni profonde sulle costanti del dolore e sulla fede, che riscatta chi nella Speranza scavalca la tomba pagana e in Cristo e con Cristo risorge. non avrebbe potuto affrontare il più nobile degli aspetti della vita all’ombra del Vesuvio senza il testimoniato impegno che per oltre un quinquennio ha dedicato all’Apoteosi di San Giovanni Bosco. Un lustro di pittura per trasferire memorie ispirative, sentimenti profondi. testimonianze d’affetto amicale, valori umani, suggestioni di culti popolari. celebrazioni di momenti magici della ritualità e di atavica devozione ai Santi, con accenni ai loro Santuari, con riferimenti paesistici, ma soprattutto per esaltare quella nobilissima e fortissima pietas in cui il popolo dei fedeli si identifica.
Alfonso Marquez fa poesia con il suo cromatismo e con l’eloquenza del messaggio che dal realismo, mediato con la ricostruzione ideale e con l’affabulazione visionaria, passa alla linea musicale, che allude e va oltre le sequenze descrittive, siglando Usi di vita che resterebbero dolorose e irrisolte senza la Fede che vince e trionfa in prove di sublime umiltà.
L’opera di Alfonso Marquez è racchiusa in una nuvola, fa pensare all’incorporeo e alla consistenza di chi accende di vita e ad altri, nell’etica dell’esistenza, la trasferisce: la nuvola dipinta è segnale di mistero che si chiarifica nell’amore, nella solidarietà e nel rispetto delle età dell’uomo. Angeli e Santi nel giardino edenico vesuviano incontrano i bambini, i giovani. il vigore dell’età della ragione, il declino della terza età: il pittore intende quel viaggio come sostanza della speranza: tutti insieme intorno a San Giovanni Bosco, tra masse di colori, forme forti e solenni levità evanescenti, liricità visionaria, i Suoi attori si identificano nella misura umana e nella qualità e bellezza della vita per andare veramente, oltre. in una celebrazione ininterrotta.