Giuseppe Zollo, Aurora

Autore:ZOLLO GIUSEPPE

N. - M. :Napoli, 1960 - Portici, 2017

Tecnica:Acrilico su carta

Misure:99 x 165 cm

Classificazione: Paesaggi, Astratti, Figurativi, Altre Tecniche, Moderni

Note Critico - Biografiche

Giuseppe Zollo

 

Napoli, 1960 – Portici, 2017

 

 

Aurora

Foto del dipinto di Giuseppe Zollo (1960-2017) dal titolo Aurora, acrilico su carta 99x165 cm raffigurante un paesaggio astratto
Giuseppe Zollo, Aurora, acrilico su carta 99×165 cm

 

Tutti i sensi 

I colori, i sensi e l’armonia sono predominanti nell’attuale fase di Giuseppe Zollo. La sua natura creativa é espressa con una stimolante sincronia, un lavoro in cui l’ispirazione arriva dalla sublimità musicale, poetica e pittorica. Un compasso lirico che si manifesta e si accenna trasmettendo una grande vitalità colorata per mezzo delle sue “tracce”. Zollo riproduce il sentimento, nel confronto dell’immaginario, da quello che poteva essere reale e ideale. Con i colori forti, luminosi e tante tonalità, fa delle sue opere un’esasperata fonte di movimento e trascendenza, proponendo viaggi ineguagliabili e senza limite all’immaginario. Nella frammentazione del suo processo creativo elabora e genera l’essenza di una pittura che costantemente si rinnova e quotidianamente si afferma con precisione nel romanticismo informale” dell’attualità moderna. Le sue opere riproducono non il figurativo, ma un “mondo interiore” di virtù poetica dove la realtà fisica si mescola con un intimo mondo psichico, inducendo lo spettatore a percorrere cammini riflessivi.

Monica Martins, 2009

 

 

Giuseppe Zollo, gioia e colore 

Giuseppe Zollo è un pittore straordinario che riesce ad alternare con uguale successo opere figurative ed opere informali. Spazia dalla rappresentazione di belle modelle a moderni paesaggi campestri o descrittivi della sua amata città natale, Napoli. Ma dal mio punto di vista, nonostante il pubblico e la critica amano le “sue donne”, particolarmente interessanti sono i dipinti astratti dove gesto, materia e colore si fondono in composizioni armoniose ed accattivanti. Nonostante l’ampia tematica trattata, la mano di Giuseppe Zollo è inconfondibile, e inconfondibili sono i suoi colori azzurri, gialli e rossi. Ogni lavoro di Zollo trasmette gioia, leggerezza, serenità e amore. Questo è il segreto del suo successo; la società che non riesce a trovare soluzioni alle crisi di valori economici ed etici, trova un’isola felice nelle sensazioni sempre positive delle sue opere.

Salvatore Marciano

 

 

Il colore di Zollo

L’elemento fondante delle opere di Giuseppe Zollo è il colore. Ciò può vedersi tanto nei suoi dipinti ad olio quanto nei suoi brillanti pastelli. E’ un colore che si distende con varietà di modi sino a diventare immagine o, addirittura, scenario naturalistico. Sempre impregnato di luce, esso trasmette immediatamente gioia e serenità di spirito evocando stati di natura e continue mutazioni atmosferiche.

Franco Migliaccio

 

 

 

 

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“L’umanità fugge dal cuore candido dell’Arte, l’Arte avvalora in sé la nostra nascita su questo mondo, accarezzarla nel suo profondo è il nostro compito. L’Arte della gioia è il modo di esprimere la musica profonda dell’anima attraverso i colori, che sono pergamene danzanti, irradianti la solare luce dell’uomo.” Giuseppe Zollo
“La Pittura come materia da amalgamare. Riprodurre le forme, cercando di infondere vita, atmosfera, sensualità ed emozioni. In questo mi riconosco se si parla di Pittura. Essa è l’eterno gioco di cavalcare la tèchne; il saper fare, per dare forma alla propria immaginazione, quel compiacersi di riuscire che ti porta sempre più avanti. Ecco così va amata la Pittura. L’arte, poi… verrà come l’alba e aprirà il nuovo giorno.” Giuseppe Zollo
“Immagina che a ogni tocco sulla tastiera del pianoforte, ogni nota nell’istante che è suono è colore. Non lo vedi se non percepisci l’emozione della musica. Ma i colori appaiono… diventano un arcobaleno, che è semplicemente gocce d’acqua e luce. Tutto è luce e suono.” Giuseppe Zollo

 

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Note biografiche

Giuseppe Zollo nasce a Napoli nel 1960, nel 1978 si diploma al Liceo Artistico di Napoli, dopo aver frequentato la Facoltà di Architettura per due anni, decide di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, seguendo il corso di Pittura del Maestro Domenico Spinosa. Si diploma nel 1985 con una tesi intitolata “Rembrandt e la luce”.

Dal 1987 al 1992 è stato direttore artistico del periodico di informazione Break. Da una formazione pittorica informale con Spinosa, passa alla pittura figurativa per condensare le proprie esperienze artistiche. Pittura figurativa, così si definisce l’arte di rappresentare ciò che ci circonda, sulla tela, con l’uso dei colori.

Soffermarsi solo su questo sarebbe riduttivo e non producente. Se invece si trascende l’immagine attraverso “quell’attimo che va oltre”, come la curva di un corpo o il leggero posarsi di una mano, ci si configura, in quel particolare, tutta l’energia, la bellezza e la gioia dell’intero corpo: è il lasciapassare dell’anima.

Viene stimolato dalla poetica di Rabindranath Tagore, che, nella sua poesia volta al dialogo, alla ricerca costante del Dio, dell’Uno, insomma dell’Essere Creatore, rende soave la creatività. In una sua poesia si legge: “mi tuffo nell’oceano delle forme, cercando di trovare la perla, perfetta del senza forma“.

Nei quadri di Giuseppe Zollo “quell’attimo che va oltre” è rappresentato spesso da un fiore o dall’oro, perché il primo sboccia sempre e il secondo è il colore risplendente, sin dall’antichità simbolo del divino. Quindi le figure sono dipinte in un loro caldo e profondo momento di contemplazione; ciò conferisce all’opera un’atmosfera di sereno distacco; la luce, calda e avvolgente, scandisce e pian piano definisce le forme.

Anche i paesaggi sono pervasi della stessa atmosfera di serenità, come a confermare che di “quell’attimo che va oltre”, la natura ne è manifesta portatrice, con i suoi cromatismi illimitati. Del resto figura e paesaggio, come uomo e natura, sono immersi in un unico fluire ritmato da dinamiche universali.

Spunti tecnici e riferimenti importanti sono stati Rubens, Klimt, Mucha, Derain, Monet, Matisse. Docente di Storia dell’Arte al Liceo Scientifico Statale di Portici, muore nel 2017.

 

 

Marciano Arte galleria d’arte e cornici, Napoli 

Salvatore Marciano

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