Renato Barisani, Torre

Autore:BARISANI RENATO

N. - M. :Napoli, 1918 - 2011

Tecnica:Plexiglas

Misure:18 x 12,5 x 9 cm

Anno:2001

Classificazione: Moderni, Astratti, Altro

Note Critico - Biografiche

RENATO BARISANI

Napoli, 1918 – 2011

 

Torre 

Renato Barisani, plexisculture "Torre" Renato Barisani, plexiscultura "Torre" Renato Barisani, plexiscultura "Torre" Renato Barisani, plexisculture "Torre" Renato Barisani, plexiscultura "Torre" Renato Barisani, plexisculture "Torre"

“Torre” plexiglas, 18 x 12,5 x 9 cm – pezzo unico – 

 

 

Renato Barisani, le plexisculture

 

Sperimentatore di tecniche e materiali Renato Barisani (Napoli, 1918-2011) verso la fine degli anni ’90 viene attratto dalla leggerezza, dalla trasparenza, dalla luce, dalla modernità del plexiglas. Produce, quindi, una serie di lavori di formato minimo, le sculture in plexiglas o plexisculture che — in sé perfettamente compiute, ma spesso anche bozzetti per sculture di maggiore formato —  sono caratterizzate da una semplicità di formulazione che potrebbe parere persino elementare se non portasse in sé il segno di una concezione essenziale e insieme grandiosa dello spazio, che riesce ad esaltare, ad esempio, lo slancio vertiginoso con cui in pochi centimetri s’innalza la verticale d’una banda piegata ad angolo retto sul piano di base o l’ampiezza cadenzata con cui s’apre il passo di un arco. Questi lavori in plexiglas , le plexisculture, penetrano dolcemente nello spazio o vi si accompagnano con energia, ma in ogni caso propongono sempre una singolare misura di monumentalità, quasi fossero progetti di avveniristiche e fantasiose situazioni urbanistiche.  Le qualità del materiale adoperato vengono messe allo scoperto valorizzando la lucentezza dei colori, l’eleganza delle forme o l’impressione di fragile, di delicata leggerezza che propone una versione intima di una geometria-plastica che caratterizza costantemente l’Arte di Barisani e che trova qui il punto di maggiore sintesi espressiva. Le plexisculture di Renato Barisani sono dei gioielli di arte contemporanea — unici nel loro genere — e ciascun fine collezionista dovrebbe ambire a possederne almeno una.

da un brano di Vitaliano Corbi

 

.

 

 

Renato Barisani

 

L’arte di Renato Barisani segna oggi oltre che un percorso all’interno della sua personale vicenda artistica anche un tragitto attraverso processi artistici dalla metà del secolo scorso a oggi. Con incidenze e rinverdimenti congiunti e innestati ai corsi a decorsi delle pratiche e mutazioni dell’arte odierna, ci sono rispondenze e riconversioni coinvolgenti la pratica del suo fare arte, delle sue stagioni espressive. E’ questo il destino che accompagna la creativa longevità di un percorso tenuto sempre coerente e vigile sulle rotte della libertà immaginativa. Disponibilità e riscontro nel tempo e nelle realtà vissute che vivono di una scelta per le forme dell’astrattismo – e non basterebbe dire dell’astrazione per la concretezza e costruttività che le sue forme d’immagine hanno via via incarnato – condotta sul registro congiunto di pittura e scultura, di pagina bidimensionale e compagine plastica. Se l’artista reinterpreta la sua stessa memoria, le stesse sue fatture compositive, lo fa con il senso della scoperta, con la capacità di investire di sempre rinnovate sembianze il proprio dettato immaginativo. Questo è nella virtualità poetica di Barisani, nel suo incessante rispondere agli spunti di pensiero e occasioni nella ricerca svolta sul campo spesso congiunto di pittura e scultura. La più recente produzione, variamente disseminata tra materie e tecniche di lavoro, dal mosaico alla ceramica, dai lavori in ferro ai materiali artificiali, dalla pittura alle misture con polveri e sabbie, mostra definire una sorta di fucina ricapitolante dei propri vissuti tragitti di linguaggio, delle trascorse scoperte tra confini di forme visibili e invisibili. Domina lampante ed eloquente per esultanza di colore e asciuttezza di forme – pur mobili e fluenti sul piano pittorico dell’immagine o sul corpo dei materiali che gli danno consistenza nello spazio – il gesto sicuro del segno compositivo, del suo fondersi al colore che lo intarsia, che io distende modulato e netto su profili inaspettati di un paesaggio interiore, di un orizzonte che trasmuta le movenze di natura in segni di fantasia. Sapido di costrutti geometrici, di assetti materiali tra colore e parvenze d’oggetti meccanici, di superfici e protuberanze di reperti vulcanici, oggi, nel solco vitale della maturità, il senso creativo di Barisani appare ricomporre le intestine diversità. Contrasti del vissuto immaginario tra l’impalpabile movenza del segno e il tangibile disegno costruito che si acquietano in una sorta di istintiva misura tra natura e artificio, tra il vago e l’assoluto. Quasi nella placata pulsione di una simbiosi che rimette in sesto il diviso, che riconduce al fondo immaginativo l’originario e l’originante, l’origine e l’originata Questo appunto il tenore di dominio sui suoi lavori degli ultimi anni. Queste le sue decantazioni ancora vivaci sul tessuto di un comporre che rigenera e rinnova. Che si distende ed esulta alla suscitazione di un ‘organicismo astratto’ tutto comprendente e assimilante all’espanso modularsi del segno fuso alla materia dei colori. Segno d’immagine sempre aperta alla forma astratta, al dispiego contenuto e vivido di campiture che animano e sigillano le composizioni. Sensibile maestria d’insinuanti e vivaci cromatismi spesso ispessiti di materie, spesso tesi oltre il senso distanziato del visivo per un approccio ravvicinato e tattile, ruvido e vellutato.

Luigi Paolo Finizio, 2010 

 

 

 

 

 

 

Marciano Arte galleria d’arte e cornici, Napoli

Salvatore Marciano

Altre opere dello stesso autore

Richiedi Informazioni

Opera: