Autore:CARIGNANI ROBERTO
N. - M. :Napoli, 1894 - 1975
Tecnica:Pastello su cartoncino
Misure:57 x 46,5 cm
Anno:1938
Classificazione: Figure, Altre Tecniche, Figurativi, Classici, Antichi
Allievo prediletto dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, pupillo di Michele Cammarano, di Eduardo Dalbono, di Giuseppe De Sanctis e di Vincenzo Volpe, Roberto Carignani fu l’erede naturale di quella grande tradizione pittorica che affonda le sue radici nella celebre triade spagnola (El Greco, Velazquez, Goya) e trova la sua più alta espressione nel Settecento napoletano. Ingegno eclettico e versatile, spaziò in tutte le tecniche pittoriche da vero maestro, lasciando opere significative e rappresentative di un’epoca storica drammatica e sofferta. Infatti, se si escludono, dalla sua copiosissima produzione, le opere ultime, segnate dagli acciacchi dell’età e dal disordine che caratterizzò gli ultimi anni di vita del Maestro, i dipinti di Roberto Carignani meritano di figurare, come del resto figurano, nelle più importanti raccolte pubbliche e private, quali testimoni di un periodo storico che ha lasciato ovunque un segno. Moltissime le partecipazioni alle Mostre e i Premi in Italia ed all’estero, unico pittore, ad esporre in vita, (1959), nel foyer del Teatro San Carlo di Napoli.
Eccoci al cospetto di un pittore che ha fatto propria l’antica esperienza di illustri maestri: pensiamo alla Scuola napoletana e ancora ci vengono in mente artisti contemporanei come Eduardo Amato o Alfonso Grassi, i quali conoscono il segreto del cangiante colore e quindi la segreta, possibile mescola per dominarlo; pratica non facile per mettere insieme colori diversi e della cui mescolanza, l’artista trae effetti che sono suoi propri, diciamo di una tavolozza personale, la quale può farci esclamare: ‘Questo è il colore di un Tiziano o di un Caravaggio’, inconfondibili come quelli per l’appunto, della contemporanea Scuola napoletana.